Si puo' affermare che le strade consolari dei Romani fossero
ampie gallerie di monumenti perche' adorne qua e lą di magnifici sepolcri e
sacelli, i quali, ricordando ai passeggeri "l'essere mortale e il debito di
venerare i Dei, mettessero nell'animo loro lo spregio delle cose terrene, e
l'amor della religione e della virtu' ". In seguito venne meno il paganesimo
e subentro' in suo luogo la vera religione del Nazareno, i Cristiani che
rispettarono sempre quanto in esso trovarono di buono e di lodevole,
"serbarono anche in parte il sapiente antico costume; e non potendo piu'
per loro istituto collocare lungo le vie pubbliche i sepolcri" vi eressero
di tanto in tanto delle cappellette in onore di Maria Gesu' o d'altro Santo.
Una
di tali cappelle dedicate alla Vergine e a suo Figlio era situata poco sotto le
mura di Narni, alle radici del monte Santangelo, a pochi passi dal ponte
d'Augusto.
Caduto il ponte e ricostruita la strada altrove, la cappella
perse importanza, col tempo fu nascosta da spini, arbusti, sassi e depositi
trasportati dall'acqua piovana, passando cosi' nel dimenticatoio, fino a quando,
in un mattino del mese di marzo del 1714, un giovinetto, uscito per cacciare,
incappo' in quella che gli sembro' dapprincipio una grotta; incuriosito si fece
largo tra i rovi e con grande stupore si trovo' innanzi a dipinti di immagini
sacre.
Fu
cosi' riscoperta la cappella della Madonna del Ponte, per
la quale, da quel giorno, accorse una gran folla da ogni parte, non solo per
vedere la Madonna ma anche per chiederle la Grazia; molte di tali richieste
furono accolte, tanto che si racconta che molti zoppi e storpi furono
miracolati, a molti ciechi fu donata la vista, a molti malati restituita la
salute. La notizia di tali guarigioni non si fermo' nella diocesi narnese ma si
sparse per tutto lo Stato Pontificio, a Napoli ed in tutto il resto d'Italia.
Allora la grotta della Madonna del Ponte divenne meta ambita e, da molte parti
della nostra penisola, si faceva a gara per venire a visitare l'immagine
portando in dono ricche offerte. In questo modo furono accumulati molti denari
ed oggetti preziosi grazie ai quali si pote' edificare il nuovo tempio. Il
disegno di tale opera e la direzione dei lavori furono affidati all'architetto
milanese Giambattista Giovannini, soprannominato il Battistini. Il tempio della
Madonna del Ponte e' a volta, con cornicione e colonne d'ordine composito, lungo
143 palmi e largo 55. Sotto la cupola si vede la cappella della Vergine che
e' ornata di colonne, statue e bassorilievi a stucco. Le statue rappresentano Maria
Vergine assunta in cielo con Serafini, nuvole e splendori intorno, le virtu'
dell'umilta' e della sapienza, due Angeli in ginocchio, S. Giuseppe con la
"verga fiorita" in mano, S.
Michele Arcangelo che fulmina Lucifero. I
bassorilievi figurano alcuni Serafini e due Angeli con torre in mano, che sono
la mistica torre di David e quella d'avorio.
Davanti all'ingresso principale si trova l'altare maggiore in
marmo di Cottanello. Dietro la cappella e nella parete sotto la cupola, si trova
un gran medaglione con due angeli in cima che tengono un cartello in mano con
scritto un motto. Nelle pareti laterali si possono osservare altre due cappelle,
una dedicata a S. Giuseppe e l'altra alla Beata Lucia di Narni. Ciascuna delle
due cappelle ha nei suoi lati due porte che vanno alla sagrestia.
Il Santuario una volta era ricco di bei suppellettili, ori,
argenti ed altre cose preziose. Inoltre, aveva una discreta rendita in denaro e
beni alimentari.
I narnesi dopo aver elargito preziosissimi doni a Maria e al
suo divino figlio e di aver eretto loro il tempio, vollero decorarli con delle
corone. Tali corone, per antichissimo costume, erano un segno particolare di
virtu' o dignita' di chi le riceveva e onore e rispetto in chi le dona.
Tra tutte le corone che vanno a cingere la testa delle sacre
immagini, le pił considerate, per i privilegi che hanno, sono quelle d'oro che
il Capitolo del Vaticano e' solito mandare alle immagini piu' portentose e
celebrate. Per tale motivo il Vescovo, i Canonici ed il Sindaco fecero al
Capitolo ferventi richieste, perche' concedesse le sue corone alla Madonna del
Ponte che per tutto lo Stato Pontificio e altrove era gia' miracolosissima.
Il
Capitolo non nego' tale grazia e la festa, da eseguirsi in parte nella
Cattedrale ed in parte nel Santuario, fu decretata per il 5 maggio 1974; a
celebrarla fu invitato il Cardinale Carlo Maria Sacripante, che accetto'
l'invito con gran piacere.
Il Santuario della Madonna del Ponte, partendo da Narni e
dirigendosi verso Narni Scalo, si raggiunge imboccando la prima stradina sulla
destra dopo aver passato il Ponte d'Augusto e la successiva galleria.
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