BORGARIA
Probabile sede di una importante magistratura
del longobardo Ducato di Spoleto, l'arciporcaro, Borgaria e' uno dei
centri piu' antichi del territorio narnese. Situato tra macchie di quercia e
leccio sta a guardia dello stretto ingresso della gola del fiume. Evidenti sono
i resti di antiche abitazioni e torri; imponente sta la porta d'ingresso di
fronte ai resti di una antichissima torre d'avvistamento. Da visitare la chiesa
Parrocchiale.
CAPITONE
Feudo dell'omonima famiglia,
e' posto in
posizione da cui si coglie una vista inconsueta di Terni, Narni e di tutta
la Conca ternana. Si accede al centro attraverso una porta trecentesca ricavata
da una antica torre a base quadrangolare. Ancora integra e' la lettura delle
architetture quattro - cinquecentesche che caratterizzano il centro. Di notevole
interesse e proporzioni e' la Parrocchiale, chiesa di impianto quattrocentesco
con il tamburo poligonale che si eleva sulla crociera.
GUADAMELLO
A poca distanza da Gualdo e S. Vito, svetta
in felice posizione sulla valle del Tevere con la possente torre centrale. Il
panorama consente di osservare il lago di S. Liberato, Montoro,
l'antica torre di Bufone e il luogo ove anticamente era il porto narnese di
S. Lucida.
GUALDO
Quest'insediamento di origine romana sorge sulla
Via Flaminia verso Otricoli. Elemento superstite della fortificazione medievale
e' l'arco della porta d'ingresso al borgo. La chiesa Parrocchiale di S.
Pietro trova luogo nell'antica Cappella del castello e custodisce interessanti
affreschi ed una tavola del sec. XIV rappresentante la Madonna della
Misericordia.
ITIELI
Percorrendo la Strada di Sant' Urbano si giunge a Itieli, ancora cinta da mura due - trecentesche, da
cui si puo' godere un
panorama insospettabile. Vale la pena ricercare tra le sue viuzze i resti delle
architetture di un tempo tra cui il castello, le chiesette di San Nicola e di
Santa Maria e la tranquillita' che solo questi luoghi ancora conservano.
MONTORO
Caratterizzato da una struttura piramidale al
cui vertice svetta l'antica residenza signorile che si sviluppa attorno ad una
antica torre romanica di avvistamento, Montoro si adagia su una collina di
arenaria gialla da cui sembra prendere il nome. Si hanno notizie del sito
fortificato dal 1061 quando viene descritto in un documento munito di mura e
porte. Resti del Castello di Montorio Vecchio, le cui tre chiese sono dedicate a
Sant'Egidio: l'antica parrocchiale, l'attuale e la chiesa Baronale del '700.
SAN
LIBERATO
Piccolo centro al confine della regione
laziale, si sviluppa attorno ad una torre di avvistamento a base quadrata. A
poca distanza e' situato un bacino artificiale nato per usi idroelettrici e che
ospita interessanti e rare specie di uccelli e mammiferi.
SAN
PELLEGRINO
Nei pressi del Monte Santa Croce, a poca
distanza della strada che conduce ad Amelia, dominio della Conca ternana
troviamo la chiesetta di San Pellegrino. Fu monastero benedettino,
possedimento della potente Abbazia di Farfa, contemporaneo di Santa Pudenziana,
conserva il tipico impianto basicale a tre navate divise da pilastri e colonne
alternate. Sorge probabilmente, visti i
materiali di reimpiego, su un'antica
villa romana.
SANT'URBANO
Procedendo da Narni in direzione
Sant'Urbano, attraverso l'omonima via, si giunge a Sant'Urbano. Degno di visita
non e' solo il borgo ma anche il castello, che conserva ancora la sua antica
cerchia di fortificazioni, pur se recenti e sconsiderati interventi edilizi ne
hanno compromesso la lettura. La quiete domina questo borgo anche nel periodo
estivo quando si vivacizza con la presenza di turisti. La delicata bellezza dei
paesaggi naturali ci accompagna fino allo Speco francescano.
SAN
VITO
Caposaldo avanzato sulla Sabina, fu spesso
preda delle incursioni delle citta' vicine a cui la strategica collocazione
faceva gola. Feudo della famiglia Scotti, presenta una struttura tipica con
torre centrale e mura perimetrali che si mostrano quasi integralmente
conservate. Notevole la vista che da qui si puo' godere.
SCHIFANOIA
Toponimo di origine longobarda e posizione su
una media collina forse a controllo dei vicini pascoli. Pochi sono i resti delle
fortificazioni; e' d'obbligo visitare la chiesa che conserva frammenti notevoli
di affreschi dei sec. XIV- XV.
Nei pressi si trova anche la piccola Chiesa di S. Michele,
rappresentante di un'architettura davvero semplice. Risalente con probabilita'
al secolo VIII consta di due vani contigui dove il piu' piccolo contiene
l'antica aula abbaziale. Particolarmente interessanti sono gli affreschi che ne
ricoprono le pareti con soggetti diversi. I dipinti del catino absidale
dell'auletta
abbaziale rappresentano tra gli altri Santi, Papa Giovanni XIII di origine
narnese, l'imperatore Ottone I e la sua sposa Adelaide, la giovane principessa
Teofano ed il futuro imperatore Ottone II. Questa antica rappresentazione a
fresco sta li' a ricordare il passaggio per quell'abbazia del corteo imperiale
che da Roma, dopo il matrimonio di Ottone II, muoveva verso la Germania.
STIFONE
Appena sotto le balze rocciose che fanno da
sperone al castello di Taizzano, sta sulla riva sinistra del Nera il piccolo
centro di Stifone. In antichita' fu il porto della citta' e sito di numerosi
mulini ad acqua. Gli edifici del centro, che stupisce per l'insospettabile
poesia che vi si respira, sono databili dal Trecento al Cinquecento.
TAIZZANO
Il borgo sta a sentinella della strada di
fondovalle lungo il fiume Nera. Poche sono le tracce dell'antica cinta muraria.
Particolare e' la Parrocchia della meta' del sec. XVI, con facciata bipartita,
doppio ingresso e doppia navata. Da non perdere lo spettacolare paesaggio della
sottostante valle e del monte di Santa Croce.
Situata nei pressi, si erge l'abbazia di Sant'Angelo in
Massa, che assume oggi l'aspetto di un complesso a corte. L'edificio, sorto su
un'antica villa romana, fu trasformato in monastero ai tempi di Ottone III e di
Papa Gregorio V qualche anno prima del 1000. Fondatori dell'Abbazia furono
Pietro ed Adriano, di probabile origine tedesca. La chiesa fu progettata sul
modello basicale romano, con pianta a tre navate, con tetto a doppio spiovente,
piu' basso sulle navi laterali e con catino absidale in fondo alla nave
principale. Le trasformazioni attuate nei secoli XV e XVI lasciarono poco della
decorazione originaria dell'edificio che era costituita da un ricchissimo
paramento murario in pietre policrome che ricorda molto il portico dell'Abbazia
di Lorsch in Germania. Il Cardinale Borgia, futuro Papa Alessandro VI, abate
commendatario di Sant'Angelo in Massa, trasformo' radicalmente il complesso.
Oggi alla chiesa si ha accesso da un elegante portico rinascimentale; l'interno,
oltre alle colonne in pietra, presenta altari tardo-rinascimentali e affreschi e
decorazioni sono del pittore Michelangelo Braidi. Il campanile e' un'antica
torre romanica da cui emergono, posticci, dei merli.
Sempre a Taizzano si trova la chiesa di San Martino, edificio
dedicato al Santo, che originariamente doveva essere di una bellezza davvero
straordinaria. Si dovra' raggiungere a piedi, dopo cinque minuti di cammino, il
romantico luogo che ospita i resti di questa chiesa documentata sin dai primi
decenni del sec. XI. La pianta rettangolare era divisa in origine da due serie
di colonnati che sostenevano la forte muratura sovrastante con archi a sesto
ribassato; oggi purtroppo rimane una sola delle navate. L'abside originale deve
aver lasciato il posto all'attuale, riferibile al sec. XIV. L'ingresso e' composto da un piccolo nartece, sovrastato da un elegante
campaniletto.
Lo storico Castelfranco, descrivendo il portale afferma:
"Il suo portale a stipiti paralleli sembra essere precedente a quello di S.
Ambrogio di Milano, ritenuto fino a ora dai pił autorevoli nostri scrittori, il
piu' antico d'Italia. E, quel che pił conta, esso ci presenta una forma
schietta, chiara, conscia di se' ed al contempo diversissima di prototipi
orientali sia arabi che armeni". Sembra comunque essere il San Martino di
Taizzano il prototipo architettonico, la prova costruttiva del pił imponente
duomo narnese dedicato a San Giovenale, in pratica il modello di riferimento di
tutta l'architettura religiosa narnese.
VISClANO
Situato subito dopo
Taizzano, e' indispensabile
una visita alla Chiesa di Santa Pudenziana. Quest'ultima sorge probabilmente sui
resti di un'antica struttura religiosa romana dedicata a divinita' di origine
autoctona. La costruzione appare all'improvviso lungo la stradina bianca che li'
vi conduce. Emerge poderosa una torre romanica sulla quale e' stata eretta, in
periodi pił recenti, la cella campanaria. L'impianto dell'edificio religioso e'
tipicamente basilicale con presbiterio rialzato sopra l'antica cripta: Si entra
attraversando un piccolissimo portico quadrato dove le colonne reimpiegate di eta' romana sorreggono un tetto in cotto. L'interno dell'edificio protoromanico
presenta l'aspetto di quelle pievi campestri che si trovano in Umbria e in
Toscana. L'ambiente interno e' diviso in tre navate da un alternarsi di pilastri
e colonne che creano luci anguste. Il presbiterio e' rialzato: sull'altare in
pietra si erge, su quattro pilastrini, un baldacchino piramidale. Il catino
absidale era anche la sede dell'aula abbaziale di cui rimangono le sedute ed il
seggio abbaziale in pietra con decorazioni zoomorfe. Le pareti si presentano con
affreschi di discreta fattura: particolarmente interessanti sono quelli di
controfaccia risalenti al secolo XIII. Gli altri rappresentano S. Cristoforo,
Madonne con Bambino, un Sant'Ansano, ecc. Materiale lapideo di buona qualitą
affiora qua e lą dal pavimento e dalle pareti.