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CamperWeb LogoNarni e la sua storia su CamperWeb
(A cura del Comune - URP)

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Narni e' un'antica cittadina di origini pre-romane che conserva intatta l'impronta medioevale ed e' situata sopra un colle di olivi in un'incantevole posizione.  L'intera zona del narnese fu certamente abitata fin dai tempi piu' remoti, lo testimoniano insediamenti paleolitici e neolitici rinvenuti all'aperto ed in grotta.
       Narni fu antico insediamento degli Umbri col nome di Nequinum; conquistata dai Romani, che la chiamarono Narnia, divenne e resto' per lungo tempo colonia, a partire dal 299 a C., poi municipio. Passarono di fretta i Goti, i Longobardi, i Saraceni, i Bizantini (questi ultimi lasciarono i segni più forti).

Dal secolo XI Narni afferma la sua potenza vivendo una fioritura economica e culturale senza eguali; i suoi fortunati destini sono in gran parte legati al passaggio della consolare Flaminia che collega Roma all'Adriatico.
 
      Infatti, nel secoli del Medioevo la Civitas Narniae vive un periodo di crescita e radicale trasformazione. La Platea Major (Piazza dei Priori) prende il posto del foro romano; nascono i grandi edifici civili, il palazzo del Podesta', il Palazzo dei Priori e religiosi, la Cattedrale di S. Giovenale, che ancora oggi segnano il volto originale e irripetibile della citta'.

Narni, da sempre sotto il potere della Chiesa di Roma, non subisce mai sottomissioni da parte dei centri vicini, mantenendo su di essi quella supremazia conferitale dal 1143, anno in cui Transaricus comes di Miranda sottomette il suo castello alla citta' e che permette di estendere la sua influenza e di mantenere i suoi vasti confini a quasi tutto il secolo XIV. E su di essi Narni impera, legifera, ne amministra la giustizia e conduce la sua politica estera attraverso propri statuti.

Tante e diffuse le testimonianze di questa stagione di potenza: dai grandi monumenti, alle cento torri, agli archi in Via del Campanile, all'architettura popolare di Via Marcellina e dell'intero tessuto urbano circostante. Lo stato di grazia del libero Comune insiste sin quando il pugno potente del Pontefice impone le proprie regole (gli Statuti del 1371) e le proprie architetture (la Rocca Albornoziana e la Loggia dei Priori). 
       La Rocca Albornoziana, che domina dall'alto la profonda gola del fiume Nera, segna visivamente la lenta decadenza cui era soggetta Narni. Nonostante il declino dell'autonomia politica, la citta' possiede un'economia ancora ricca, perlomeno fino al 1527, quando, di ritorno dal sacco di Roma, i Lanzichenecchi distrussero la citta' e ne decimarono la popolazione: fatto drammatico che segnera' per sempre sua storia.

Faticosamente Narni tenta di risorgere vivendo i secoli successivi all'ombra di una storia dove le citta' confinanti la sollevano dall'antico ruolo di protagonista. Si cerchera' di ricostruire ed avverranno abbellimenti, soprattutto nei grandi palazzi patrizi, nei monasteri (S. Restituta , S. Margherita), nelle Opere Pie (Il Beata Lucia con la bella piazza Galeotto Marzio, detta Piazza Caiola). La citta' rimane comunque sostanzialmente sull'impianto precedente.

Lentamente, per successive sedimentazioni, si giunge alla fine dell'800 ed ecco in basso l'industria. Della citta' romana, allungata sullo sperone roccioso, rimangono vari tratti relativi alla cinta muraria. Il primo si nota sul lato occidentale di piazza Cavour, sul fianco del portico del Duomo, dove sussiste l'alzato di alcuni blocchi di opera quadrata, in parte in posizione non originaria, alla base del quale vi sono, sotto la pavimentazione, numerose tombe a fossa scavate nella roccia. Un ulteriore residuo di muro con evidenti tracce di ristrutturazioni successive, si nota nella vicina via dell'Arco Romano. Altri resti sono inglobati nelle strutture della sede episcopale, ove si notano i residui di una doppia porta detta Arco del Vescovo, attribuibile ad epoca romana anche se rimane il dubbio di un'opera medioevale eseguita con materiali antichi.

Circa le strutture della viabilita' interna romana l'unico tracciato sicuro appare quello di Via Garibaldi - Piazza dei Priori - Via Mazzini, facente funzione di spina longitudinale dell'agglomerato urbano. L'area forense e' da collocarsi al di sotto di Via Garibaldi e della piazza dei Priori, nei cui pressi, sotto l'attigua piazza Marconi ed il prospiciente palazzo della Cassa di Risparmio sono visibili i resti dell'antica platea del Foro, formata da blocchi calcarei ben assestati e da una canaletta laterale per lo sfogo delle acque. Nel cortile interno del palazzo Comunale sono collocati vari elementi di decorazione architettonica d'epoca romana. Uno dei monumenti romani piu' significativi di Narni e' il possente e stupendo Ponte d'Augusto. Del ponte romano rimangono due piloni voltati ad arco sulla sponda destra, una contrapposta sezione sulla sponda sinistra, sotto cui passa la linea ferroviaria, e le sezioni dei piloni dell'arcata centrale al centro del fiume, crollati nel 1855. Altri due ponti romani perfettamente conservati si trovano lungo la strada Statale che da Narni Scalo si dirige a Sangemini e che un tempo portava all'antica Carsulae. Sono il ponte Caldaro e il ponte Calamone. Altri due ponti ben conservati sono il ponte Vecchio ed il ponte Cardona dell'antico ed ingegnoso acquedotto della Formina, all'interno dei quali corre la galleria che portava acqua da località S. Urbano per circa 15 chilometri fino a Narni.

Il Ponte Cardona è stato dichiarato Centro geografico d'Italia. Dell'acquedotto della Formina rimangono lunghi tratti e 3 gallerie scavate in altrettante colline. Per poter vedere i due ponti e tratti del manufatto si deve prendere la strada Provinciale Sant'Urbanese. Lasciando Narni in direzione di Roma ci si trova sul tracciato dell'antica Via Flaminia. Usciti da Porta Romana, dopo circa 400 m. in Localita' Le Grazie, ci si puo' affacciare dal muretto in pietra che delimita la strada verso valle per ammirare una grossa Briglia di contenimento della strada in opera quadrata.

Proseguendo la Flaminia si giunge tra il km 83,600 ed 83,500. Il luogo e' chiamato Grotte d'Orlando e sulla parete, a circa 5 metri di altezza, si possono ancora notare, per quanto molto corrosi, alcuni bassorilievi di valore propiziatorio lasciativi da scalpellini romani. Sul fianco destro della Flaminia, pochi metri prima del Km 83,500 resistono i resti di un particolare monumento: detto la Sedia d'Orlando, formato da un basamento quadrangolare risparmiato nel riporto di livello per il piano stradale. Sempre all'epoca romana risalgono le porte che si incontrano entrando ed uscendo da Narni: porta Polella, porta della Fiera, del Votano, porta Pietra, porta Romana e quella Ternana.

 

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